Cos’è e quando viene pagata l’imposta TFR
Il Trattamento di Fine Rapporto è una porzione differita della retribuzione del lavoratore. Tale importo maturato nel corso degli anni è soggetto a un’imposizione fiscale differente da quella ordinaria. La tassazione del TFR prevede modalità di pagamento differenti a seconda che questo sia lasciato nelle casse dell’azienda piuttosto che versato in fondi pensionistici, che sia trattenuto in busta paga o anticipato per coprire talune spese. Di seguito, entreremo più nel dettaglio di questi aspetti.
Tassazione del TFR: i dettagli sulla normativa vigente
Il TFR può essere diviso in due parti: la quota capitale pari alle retribuzioni annue divise per 13,5; la quota finanziaria che corrisponde al valore del fondo maturato entro il 31 dicembre dell’anno precedente. Questa seconda parte deve essere rivalutata secondo un coefficiente fisso e uno variabile, secondo il costo della vita accertato dall’ISTAT. La rivalutazione può avvenire o alla fine dell’anno o al termine del rapporto di lavoro.
Dal punto di vista fiscale, la “quota capitale” viene tassata nel momento in cui è erogato il TFR. Mentre, quella finanziaria è assoggettata a un’imposta sostitutiva che deve essere versata in due slot: entro il 16 dicembre per l‘acconto; entro il 16 febbraio dell’anno successivo per il saldo. Qualora il lavoratore abbia lasciato il TFR in azienda, toccherà a quest’ultima l’onere di provvedere al pagamento dell’imposta.
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